venerdì 24 giugno 2016

Ecco il 'vero' sequel di "The Conjuring" ovvero "Il caso Enfield", sempre firmato James Wan, il più sconvolgente e terrificante affrontato dai coniugi Ed e Lorraine Warren nel 1977

Dopo il successo inaspettato di “L’evocazione - The Conjuring”, ecco il seguito firmato ancora da James Wan (da “Insidious” a “Furious 7”) che porta sul grande schermo un altro dei casi realmente
accaduti su cui hanno indagato gli esperti studiosi di demonologia Ed e Lorraine Warren. Quindi, ritornano anche i protagonisti, rispettivamente, Patrick Wilson e Vera Farmiga, diventata nel frattempo la madre di Norman nel serial “Bates Motel”.
Però stavolta Ed e Lorraine devono affrontare quella che è stata definita una delle loro più terrificanti indagini paranormali: dopo i fatti di Amityville i due coniugi si erano imposti una pausa di riflessione ma vengo chiamati a Londra per aiutare una madre separata, Peggy Hodgson (l’australiana Frances O’Connor), che vive con i suoi quattro bambini in una casa infestata da
spiriti malvagi, nel quartiere di Enfield. E, come in ogni caso del genere che si rispetti, è una delle bambine ad essere il tramite dei maligni spettri, l’undicenne Janet Hodgson (bravissima Madison Wolfe, da “On the Road” e “Candidato a sorpresa”). Non a caso, la ‘storia vera’ ricorda ed è ambientata nel 1977, cioè tra “L’esorcista” e “Poltergeist”. Coincidenza ma in questo periodo ritornano gli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta in diversi film: da “Tutti vogliono qualcosa” al documentario “Così parlò De Crescenzo”.
Questo, infatti, è un horror ‘tradizionale e realistico’, anche se affronta un argomento legato a episodi inspiegabili alla maggior parte delle persone che, comunque, vengono raccontati da testimoni attendibili e succedono in ogni angolo del Pianeta. Niente splatter né squartamenti, dunque, come nei prodotti di genere di ultima generazione, ma un lungometraggio che dosa in modo giusto suspense e brivido, dubbio e perplessità, tensione e riflessione. “Io credo nella storia e nel mondo dei Warren – ha dichiarato Wan – e nell’opportunità di ampliare il loro mondo con Vera e Patrick, ma far conoscere questo particolare caso al pubblico è stato davvero eccitante per me”.
E il successo dei suoi film – “L’evocazione - The Conjuring” ha incassato oltre 319 milioni di dollari in tutto il Pianeta – è segno che, in momenti di grande crisi e incertezza, il grande pubblico si aggrappa al genere più gettonato (funziona da terapia) per sfogare disagio e insoddisfazione, rabbia repressa e voglia di spensieratezza, per sentirsi, alla fine, liberato da tutto l’orrore – questo sì vero – accumulato nella vita quotidiana in questa nostra società. Diciamo rilassati perché “almeno noi ce l’abbiamo fatta a sopravvivere e a sconfiggere il male”… fino alla prossima volta!
Naturalmente, nel “Caso Enfield” non manca la l’inquietante filastrocca (tanto cara al primo Argento) che mette in risalto le scene più terrorizzanti del film: lo zootropio (antenato del cinema, nato nel 1834) con una canzoncina del XIX secolo che Janet usa per aiutare il piccolo Billy a parlare senza balbettare diventa, infatti, abitacolo di un personaggio spaventoso, mostro deforme alto un metro e ottanta. In “The Conjuring – Il caso Enfield” recitano anche gli esordienti Lauren Esposito (Margaret), Patrick McAuley (Johnny) e Benjamin Haigh (Billy), i fratelli più piccoli; Maria Doyle Kennedy, Simon Delaney, Simon McBurney (Maurice Grosse) e la tedesca Franka Potente (Anita Gregory), nota protagonista di “Lola corre”, poi a Hollywood di “Bourne Identity” e “Bourne Supremacy”. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale dal 23 giugno distribuito da Warner Bros. Pictures LA BENEDIZIONE DEL SET Alle 6:45 della mattina del 21 settembre 2015, quindici minuti prima dell’inizio ufficiale delle riprese di “The Conjuring - Il caso Enfield”, Padre Steven Sanchez di Albuquerque, New Mexico –esorcista autorizzato dalla Santa Romana Chiesa e amico personale della demonologa Lorraine Warren (quella vera) – ha bendetto la produzione davanti al cast e alla troupe nel Teatro 4 dei Warner Bros. Studios di Burbank, California.
Padre Steven ha poi esteso l’invito alla benedizione a tutti coloro che erano presenti, quindi ha benedetto con l’acqua santa e l’olio santo ogni reparto e set del teatro. Ma dovendo girare un film su una possessione documentata, i realizzatori non avevano altra scelta. Dopo, e solo dopo, sono iniziate le riprese.

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