venerdì 24 giugno 2016

In giro per Roma inseguendo la passione di vita dei musicisti ambulanti, veri artisti pedinati dai registi Michele Morsello Angileri e Giuliano Giacomelli in "Strade di Musica"

Un interessante e originale docu-film, prodotto da Alberto De Venezia e diretto a quattro mani da
Michele Morsello Angileri e Giuliano Giacomelli, “con il prezioso contributo del videomaker Lucio Zannella (che ha curato tutto l’aspetto tecnico del film, dalla fotografia alla presa diretta) e del montatore Andrea D’Emilio”. “Strade di musica” non è il tradizionale documentario o una docu-fiction ma – come si diceva una volta - un ‘film verità’ sui musicisti di strada che, al contrario
dell’opinione comune, non sono vagabondi né barboni in cerca di elemosine, ma artisti che non possono fare a meno della loro passione: la Musica. Partendo da una citazione di Giorgio Gaber (Bisogna ritornare nella strada… …nella strada per conoscere chi siamo) si dà inizio ad una illuminante carrellata o come lo definiscono gli autori “un Film Life che, sull’orma di successi come ‘Sacro GRA’ di Gianfranco Rosi (Leone d’oro alla 70.a
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia), non intende veicolare alcun messaggio bensì si ‘limita’ a spiare i protagonisti mostrando i pregi e i difetti delle loro scelte, le analogie e le differenze e, in ultimo, la comune voglia di ribellione verso quell’immagine stereotipata che l’opinione pubblica ha creato di loro”. “La strada non è come su un palco in cui tutto è apparecchiato. Nella strada devi crearti il pubblico, metterti in gioco” - afferma uno dei protagonisti.
Infatti, i registi Morsello Angileri e Giacomelli non dirigono né intervistano, sono gli stessi protagonisti a raccontarci la loro esistenza e la loro esperienza in strada e a casa, e loro a pedinarli, a spiarli. E ne vediamo al lavoro – per loro è anche un mestiere - otto artisti scelti fra le centinaia che percorrono sulle note delle loro musiche le strade e le piazze di Roma, ma anche la metropolitana, i ristoranti e, sporadicamente, i locali o le sale di registrazione. E’ la realizzazione di una passione, la voglia di condividerla con gli altri, spesso presi dalla
vita frenetica della metropoli, ormai incapaci addirittura di sorridere, distratti da cellulari, headphone o tablet, oltre che dai problemi di tutti i giorni. Veri artisti perché molti sono anche compositori e/o inventori di nuovi strumenti che sostituiscono l’orchestra, altri esecutori o arrangiatori delle musiche di altri. Ad ognuno di loro la propria musica e la propria strada. Diversi, ma al tempo stesso uguali I ‘protagonisti’ sono Andrea Siecola, Francesco Landi, Leon Samuels, Orlando Trotta Paik, Roberto Tittoni, Micol Picchioni, Giuseppe Borond e i Pizza Connection. Il repertorio è variegato, dalla
musica classica al hip-hop, dal melodico al rock, dall’uomo orchestra alla musica elettronica. E ci sono anche tanti ‘camei’ degli altri ripresi nel loro tour per la grande città. Beppe ha lasciato un lavoro redditizio – il posto fisso - per intraprendere l’attività di musicista di strada; “La musica è l’unica strada possibile” dice Kiko, che gira il mondo in camper per donare a tutti la sua arte; Micol, diplomata al conservatorio col massimo dei voti, si è ingegnata per poter suonare in piazza la sua arpa elettrica; Roberto, cieco dalla nascita, per tanti anni ha
suonato nelle periferie, ora si procura serate in ristoranti o balere; Orlando, invece, dopo anni di studio, ha deciso di trascorrere le sue giornate tra la gestione di uno studio di registrazione e Ponte Sisto, dove suona le sue melodie. Leon preferisce i luoghi chiusi, come le gallerie della metropolitana, per questioni di amplificazione; Andrea porta in giro per Roma le sonorità del suo Hang coadiuvando spesso lezioni di yoga; il collettivo di rapper Pizza Connection, nato sulla strada, si prepara per l’esibizione in un celebre locale romano.
“In questo film – concludono i registi -, oltre all'asfalto e al catrame, ci sono anche il pavimento e le pareti di una vita fondata sul sacrificio per il raggiungimento di una passione, la Musica, che unisce tutti i protagonisti di questo racconto con i pro e i contro di una vita basata sulla beneficenza, ma non quella che ricevono bensì quella che donano in cambio di un sorriso, di un motivetto orecchiabile, di un complimento o di qualche spiccio. Dopo aver visto questo film vi ricrederete sugli artisti di strada”. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 24 giugno (Avellino, Piacenza, Matera), dal 1° luglio (Milano), dall’8 luglio (Roma) prodotto e distribuito da Ipnotica – LuxoOR vendita/noleggio

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