giovedì 21 luglio 2016

Dopo il doppio premio Oscar per "Spotlight", 'recuperata' la precedente, gustosa, commedia di Tom McCarthy "Mr. Cobbler e la bottega magica"

Dopo il premio Oscar per “Il caso Spotlight” (film e sceneggiatura), arriva nelle sale italiane il precedente film dell’attore e regista Tom McCarthy, una piacevole commedia che ricrea le atmosfere del ‘realismo magico’ del vecchio caro maestro Frank Capra per un inedito Adam Sandler: “Mr. Cobbler e la bottega magica” (The Cobbler”).
Max Simkin (Sandler) è uno degli ultimi calzolai rimasti nel Lower East Side newyorkese, ma il suo è un mestiere di famiglia tramandato di padre in figlio da cinque generazioni. L’ormai maturo Max, vive con la madre (Lynn Cohen), ma non ha una vita entusiasmante né soddisfacente: si occupa del negozietto che suo padre (Dustin Hoffman) gli lasciò quando sparì misteriosamente senza lasciare traccia tanti anni prima.
Diviso fra il tran tran quotidiano e la speculazione edilizia che minaccia l’intero quartiere, scopre per caso un cimelio – una vecchia macchina da cucire per le suole – che gli permette di mettersi letteralmente nei panni, anzi nelle scarpe, di qualcun altro (i clienti che le possiedono) e vedere così il mondo da un punto di vista diverso, anzi da tanti. E questo è, forse, il modo migliore di capire chi si è veramente, ovvero di ritrovare finalmente se stesso.
Però tra equivoci e incomprensioni, scambi e ‘sostituzioni’ a fin di bene finirà per mettersi nei guai, anche se alla fine riuscirà a sconfiggere gli speculatori e non solo. Infatti, sarà costretto a mettersi di volta in volta nei panni di un piccolo boss del quartiere, Leon Dudlow (Cliff ‘Method Man’ Smith), di un transgender, di un prestante vicino, di un ragazzo di colore e via dicendo, ma per non farsi scoprire non deve mai togliersi le scarpe.
Sceneggiata dallo stesso McCarthy (autore anche dei pregevoli “L’ospite inatteso” e “Mosse vincenti”) e Paul Sado, “Mr. Cobbler” è una commedia gustosa e divertente, soprattutto per l’intera prima parte, ma purtroppo dopo si dilunga, forse, troppo quando prova lo stesso gusto del travestimento del protagonista, rischiando di eccedere e di ripetersi a scapito del ritmo, della coerenza e di un finale non del tutto convenzionale, che invita alla riflessione sulla società contemporanea che in nome del progresso e della speculazione butta tutto anziché riciclare e/o conservare persino artigianato e mestieri, insieme a valori e sentimenti.
“All’inizio della storia – afferma l’autore – Max si sente ad un punto morto della sua vita. Come molte persone, vive una crisi di mezza età, si guarda intorno e si dice: ‘E’ tutto qui?’ Nel corso della storia scopre che la sua vita ha molto più valore di quello che pensa. All’inizio del film, Max ha un grosso vuoto nel cuore, causato dall’abbandono della famiglia da parte del padre quando era molto giovane. Nel corso del racconto, questo mistero viene risolto e riesce a colmare la distanza da suo padre”.
Già perché “The Cobbler” (titolo originale che sta per ciabattino/calzolaio) è anche una storia di tardiva crescita che dimostra che non è mai troppo tardi per diventare quello che si desidera essere, e ambientata sullo sfondo dell’attuale crisi economica che affligge tanto gli Stati Uniti quanto l’Europa. Una favola sulla famiglia, sulla creatività (artigianale), sulla responsabilità sociale e, perché no, sui superpoteri della gente comune.
Nel cast anche Melonie Diaz (“Prossima fermata Fruitvale Station”) nel ruolo di Carmen Herrara, l’attivista anti speculazione, di cui finirà per innamorarsi; Dan Stevens (Emiliano), il veterano Fritz Weaver (Mr. Solomon) con sessant’anni di carriera alle spalle fra teatro, piccolo e grande schermo; Yul Vazquez (Marsha), il bravo caratterista Steve Buscemi (Jimmy, il barbiere della porta accanto e amico da sempre), e la rediviva Ellen Barkin (Elaine Greenawalt, boss dell’edilizia). Inoltre Dascha Polanco (Macy), Craig Walker (Danny Donald), Joey Slotnick (Mr. Slick), Danny Mastrogiorgio (Brian), Greta Lee (Kara) e Kevin Breznahan (Patrick). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 21 luglio distribuito da Barter

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