giovedì 3 novembre 2016

Dal best seller di Paula Hawkins "La ragazza del treno", un mélo-thriller tutto in superficie, diretto da Tate Taylor, con Emily Brunt

Dal best seller di Paula Hawkins “La ragazza del treno”, un mélo-thriller, sceneggiato da Erin Cressida Wilson e diretto da Tate Taylor, regista del tre volte candidato all’Oscar “The Help”,
vinto poi dall’attrice non protagonista Octavia Spencer. Devastata dal divorzio e incapace di accettare la fine del rapporto matrimoniale e il tradimento dell’ex marito, Rachel (un’intensa Emily Blunt) passa le giornate ad osservare dal treno, trasformandola in una vera e propria ossessione, una coppia – Megan (Haley Bennett) e Scott (Luke Evans) - che immagina felice e vive in una casa vicina a quella in cui abitava col marito, Tom
(Justin Theroux), risposatosi con Anna (Rebecca Ferguson, da Mission: Impossible 5” a “The Snowman”) e padre di una figlia. Un giorno, Rachel scorge dal finestrino del treno una scena che la sconvolge e si trova improvvisamente invischiata in un caso tanto misterioso quanto sconcertante… ma, visto che è diventata un’alcolizzata, nessuno le crede e, quando ci scappa il morto, è lei la prima indiziata.
E’ una sorta di incubo nella mente di una donna tormentata, un enigma per lo spettatore da decifrare passo a passo attraverso il ritratto psicologico dei tre personaggi femminili, anche se Tate Taylor ne fa un racconto tradizionale, forse, un po’ superficiale e confuso per chi non ha letto il romanzo. Magari più impegnato nella buona fattura che al gioco tra realtà e apparenza, verità e menzogna, dubbio e incubo. Infatti, se non tutti i personaggi hanno il fisico e l’età del ruolo, “La ragazza del treno” si regge soprattutto visivamente, e attraverso il lavoro degli
attori, anzi delle attrici a cui il regista concede dei primi piani in cui esprimersi al meglio attraverso sguardi e piccoli gesti, anche se non tutte sono all’altezza. Ma è la sceneggiatura che non riesce a rendere con abilità il viaggio – indietro e avanti nel tempo – l’allucinante viaggio nella memoria reale e quella offuscata dall’alcol della protagonista, dato che nel libro è tutto ‘confuso’ nella sua mente. Inoltre, il finale viene reso inverosimile per alcuni particolari non del tutto chiari e concluso con una facile metafora sulle ‘Tre grazie”.
Nel cast anche Edgar Ramirez (il Dr. Kamal Abdic dall’accento spagnolo!), Laura Prepon (Cathy), Allison Janney (detective Riley), Darren Goldstein (l’uomo, con giacca e cravatta, incontrato in strada) e l’ex “Friends” Lisa Kudrow (Martha). Le più azzeccate sono le musiche dell’attivissimo Danny Elfman, quattro nomination all’Oscar per “Good Will Hunting”, “Men in Black”, “Big Fish” e “Milk”. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 3 novembre presentato da Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, per O1 Distribution

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