mercoledì 23 novembre 2016

La prima commedia adolescenziale italiana prodotta dalla Disney: "Come diventare grandi nonostante i genitori" di Luca Lucini con i giovani protagonisti di "Alex & Co."

Ecco presentato alla stampa l’altro giorno, presso la Casa del Cinema di Roma, la produzione italiana della Walt Disney Company “Come diventare grandi nonostante i genitori”, realizzata sulla scia dell’enorme successo globale dei serial adolescenziali, nord e sudamericani (valga per tutti l’argentino “Violetta”, diventato poi film di successo anche da noi) e la recente serie italiana “Alex & Co.”. E ha chiamato per l’occasione i
nostri esperti nel settore, dal produttore Piero Crispino al regista Luca Lucini (da “Tre metri sopra il cielo” a “Nemiche per la pelle”), dallo sceneggiatore Gennaro Nunziante (tutti i film campioni d’incassi di Checco Zalone) ai giovani protagonisti della serie “Alex & Co.”, assecondati da maturi professionisti come Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno e l’italo-americano Matthew Modine, tra gli altri. Una gradevole commedia leggera che parte dall’importanza di ‘dire no’ ai ragazzi per aiutarli a crescere, ad affrontare la strada di un futuro tutto loro senza paure né cedimenti. Ma anche dal fatto che spesso i
genitori d’oggi assumono comportamenti competitivi verso professori e insegnanti dei propri figli: hanno da ridire su voti e programmi, inventano complotti, fra simpatie e antipatie immaginarie, voti e richiami, proteggono oltre misura e difendono a spada tratta i loro ragazzi. Infatti, quando al liceo arriva la nuova preside (Margherita Buy), che decide di non aderire al concorso scolastico nazionale per gruppi musicali, i ragazzi, con la loro irrefrenabile passione per la musica, subiscono un duro colpo. Però anche i genitori sono pronti a protestare e, così, la preside decide di
raddoppiare doveri e compiti degli studenti. “Mi divertiva questa sfida non facile – esordisce il regista Luca Lucini -, perché si tratta di un genere che in Italia non esiste e di fare un film di qualità, in cui era coinvolto Gennaro (Nunziante) nella sceneggiatura con i suoi consueti modi, poetica, ironia e italianità, senza dimenticare che Disney è stato il primo ad adottare il nostro ‘Pinocchio’. Rappresentare figli e genitori, l’amicizia e la solidarietà. Tutti hanno messo qualcosa del loro cuore e della loro anima in un film fatto con amore e con un impianto tutt’altro
che facile, grazie alla Disney”. “Ci hanno pagato in anticipo – ribatte con ironia Gennaro Nunziante sul suo coinvolgimento nell’operazione - ma, al di là del trullo che abbiamo comprato, in realtà si trattava di dare alla commedia un marchio europeo, italiano, e sono stati i miei figli a convincermi ad imbarcarmi nell’impresa. E, a parte i personaggi dei cinque ragazzi, ‘Alex & Co.’ non c’entra quasi per niente, perché bisognava cambiare modello, il cinema è un’altra cosa. In questo caso però il binomio soldi e idee funziona. Inoltre mi sono divertito a scrivere su
figli e genitori, sui sentimenti che scattano nel loro rapporto. Non è un film solo sui ‘sì e sui no’, ma anche sull’io e sul noi.”. Nel film, dopo i primi voti bassi, i genitori consigliano prudentemente ai figli di sottostare alle direttive della nuova preside, ma gli adolescenti, spinti dal coraggio e dall’orgoglio, decidono di iscriversi ugualmente al concorso nonostante abbiano contro scuola e genitori. Infatti, la sfida li spingerà a crescere in modo sorprendente superando gli ostacoli uno ad uno gli ostacoli che man mano si presentano.
“Mi è piaciuto fare un film leggero – dichiara - Giovanna Mezzogiorno -, lontana dal ruoli avuti in passato. Dopo il film di De Matteo (“I nostri ragazzi” ndr.), sono tornata nel ruolo di madre, in tono leggero anche se la nostra storia ha un tono più malinconico, non mi andava di renderlo triste, ma tenero, una donna che sostiene il marito col sorriso. Mi affascina il mondo degli adolescenti che non conosco, perché i miei sono ancora bambini. E poi questi ragazzi sono grandi professionisti che distillano energia e freschezza diverse, io li ho guardato estasiata, perché fanno tenerezza anche se sono molto più avanti di noi, in vent’anni si è creato un oceano di differenza tra le nostre generazioni. C’è ancora un lato infantile in tanti loro aspetti, ma è stata una lezione per me”.
“Mia madre era tollerante, mio padre molto severo – prosegue -, andavo molto male a scuola, ho cominciato a uscire da casa a 18/19 anni. Il ‘no’ crea sgomento, rancore sul momento, la solita rottura di palle, polemica su polemica, ma quando ho dovuto andare via dall’Italia per lavorare, ho capito allora di avere gli strumenti importanti per affrontare le sfide. A loro auguro un enorme successo, per me è stato importante aver ricevuto dei ‘no’, è fondamentale per difendersi”. “I miei figli sono ancora alle materne – conclude -, la critica ai tuoi figli, alla loro moralità dà fastidio, ma bisogna trovare una via di mezzo, vigilare tantissimo, non proteggere oltre misura, non criticare solo il professori, ma di averne fiducia, perché non si è sempre presenti. La rissa non è costruttiva, sì un giusto equilibrio”.
“Un’occasione di lavorare ancora con Luca – afferma Margherita Buy, severa preside -, e per me che sono così attaccata a mia figlia, vedere e partecipare a questa storia, mi sono divertita a fare la preside cattiva e poi il fatto del ‘no’ è molto bello, io ne ho avuto tanti e detto molti ‘sì’. Cerco di farlo con mia figlia, da attrice, alla loro età e nel loro mondo funziona. Ma la prossima volta si beccherà un secco no. Non penso che gli insegnanti vadano criticati, se intervengono bisogna stare attenti a non mancare di rispetto o
contestare ogni cosa. Mia figlia frequentava la scuola inglese, quindi, io non ne capivo niente”. E i veri ragazzi cosa ne pensano? “Io vengo da una famiglia con sei figli – dice Federico Russo -, ho cinque fratelli piccoli, l’importanza dei ‘no’ la sento tanto perché eravamo tanti da accontentare”. “Bisogna metterci più grinta – ribatte Saul Nanni -, al primo ‘no’ di mia madre ai provini, ho deciso comunque di andare avanti”.
“Servono tantissimo – afferma convinto Emanuele Misuraca che è Davide -, ti spronano ad andare avanti e migliorarti”. “Sono la più piccola – confessa la quindicenne Eleonora Gaggero -, i miei genitori mi danno consigli e i loro ‘no’ mi hanno aiutato a crescere”. “I ‘no’ servono tanto nella vita – dichiara Chiara Primavesi -, i primi no dei miei genitori mi hanno dato la forza di andare avanti”.
Quindi una commedia per e con adolescenti, anzi soprattutto per genitori e figli, leggera e gradevole al punto giusto, con sorpresa finale da non svelare destinata agli adulti (ovviamente con figli). I ragazzi provenienti direttamente da “Alex e Co.” sono Leonardo Cecchi (Alex), nato a Minneapolis nel 1998 ma cresciuto a Torino; Eleonora Gaggero (Nicole); Beatrice Vendramin (Emma), Federico Russo (Sam), Saul Nanni (Christian), il neo arrivato Emanuele Misuraca (Davide), pianista sul serio; più Chiara Primavesi (Evelyn) e ‘lo straniero’ Toby Sebastian, conosciuto per il ruolo di Trystane Martell ne “Il trono di Spade”. Oltre Buy (la severa preside), Mezzogiorno (Mary, mamma di Evelyn) e Modine (Bob, ex musicista padre di Evelyn), ci sono
Paolo Calabresi (Michele, proprietario di un negozio di musica); Roberto Citran (Amedeo Ferrari, padre di Emma), Ninnì Bruschetta (Igor, papà di Christian), Francesca De Martini (Monica, mamma di Christian); Elena Lietti e Sergio Albelli (genitori di Alex); Sara D’Amario e Paolo Pierobon, sono Sara e Ricky, genitori di Nicole; mentre Giovanni Calcagno e Aglaia Mora sono Giovanni e Paola, genitori di Davide; infine Gabriella Franchini, nel ruolo dell’amorevole nonna di Sam. A scandire le tappe del concorso c’è la voce dello stesso conduttore televisivo e speaker radiofonico Federico Russo.
Prodotta The Walt Disney Company Italia e 3Zero2, società di produzione che fa parte del gruppo internazionale EMG - la società che, insieme a Disney Italia, ha ideato e prodotto la serie Tv “Alex & Co.”, la commedia “Come diventare grande nonostante i genitori” è stata realizzata in associazione con Banca Monte dei Paschi di Siena ai sensi delle norme sul tax credit. La fotografia è firmata da Manfredo Archinto, il montaggio da Carlotta Cristiani e le musiche da Fabrizio Campanelli. José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 24 novembre distribuita da The Walt Disney Company Italia

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