giovedì 2 marzo 2017

Arriva "Ozzy, cucciolo coraggioso", un cartone dello spagnolo Alberto Rodriguez, ispirato ai classici del cinema carcerario hollywoodiano

Ecco un film d’animazione destinato ai più piccoli e gradevole divertimento per gli adulti, targato Spagna-Canada: “Ozzy cucciolo coraggioso” firmato da Alberto Rodriguez, un autore che ha ricevuto una candidatura
all’Oscar per il suo cortometraggio animato “L’incredibile storia della mia bisnonna Olivia”, sua tesi di laurea alla National Film and Television School (UK). Un cartone animato che si ispira alla tradizione e che, attraverso l’uso del digitale e dell’effetto steroscopico (Rodriguez ha lavorato per la Warner Bros. e per la Dygra Films), rielaborandola e rendendole
omaggio. E, soprattutto per l’ambientazione, si ispira ai classici del cinema carcerario, da “La grande fuga” a “Nick Manofredda”, da “Fuga per la vittoria” a “Le ali della libertà”, infatti, Ozzy e i suoi amici finiscono in una sorta di lager per cani, con tanto di direttore, secondini e boss tutti canini e pericolosi.
Sceneggiato da Juan Ramon Ruiz de Somavìa, il lungometraggio d’animazione narra l’avventurosa vicenda di Ozzy, un simpatico beagle, gioioso e combina guai, che trascorre una vita tranquilla e idilliaca fino al giorno in cui i suoi padroni sono costretti a partire improvvisamente per il Giappone dove i cani, prima di entrare nel paese, devono restare un mese in quarantena. Profondamente addolorati, i Martins - e soprattutto la loro figlioletta - sono costretti a cercare una sistemazione temporanea per il cucciolo e la scelta cade su una sorta di spa di lusso per cani. Però, appena
i padroni partono, quello che sembrava un paradiso di amore e coccole si trasforma in una terribile prigione per cani, gestita dal solito proprietario (umano?) senza scrupoli. E Ozzy dovrà trovare la forza di resistere e il coraggio di fuggire da quell’inferno per cani, grazie anche all’aiuto dei suoi nuovi amici a quattro zampe: dal leale, stralunato e chiacchierone bassotto Hot Dog, la mente del gruppo, a Scheggia, il saggio della banda, e a Rutto, calmo e mansueto, quasi un hippy. Nonostante siano sotto la sorveglianza del severo e spietato Roccia, un direttore del carcere totalmente asservito ai suoi padroni umani, e sotto il controllo del chihuahua Don Vito, il boss dei ‘detenuti’; i nostri amici ce la faranno a compiere ‘la grande fuga’.
Un riuscito intrattenimento per tutta la famiglia che parla di amicizia e crescita, coraggio e lealtà. “L’obiettivo – secondo autori e produttori - che è stato perseguito sin da quando, nel 2011, è stato avviato il progetto, è stato quello di creare un prodotto che intrattenesse, come fanno le avventure con uno sfondo comico per famiglie, e che al tempo stesso fosse un tributo ai film classici ambientati in una prigione”. Infatti, così la storia viene divisa in due ambienti e resa visiva differenti; il primo gioioso, solare e coloratissimo, il secondo un po’ triste, cupo e appannato.
“Per rendere meglio il contrasto – proseguono i realizzatori – sono stati stabiliti due differenti approcci in relazione alla luce e ai colori stabiliti per i due mondi. Vista la portata internazionale del progetto, è stato deciso di caratterizzare il quartiere dei Martins ispirandosi ad un tipico sobborgo residenziale americano, facilmente riconoscibile dal pubblico. Per il design della prigione ci si è, invece, ispirati ad elementi che risulteranno familiari agli spettatori fan dei classici del genere”.
Le voci italiane: Fabrizio Manfredi (Ozzy), Luigi Ferraro (Hot Dog), Marco Mete (Scheggia), Paolo Marchese (Roccia), Davide Lepore (Don Vito). Dopo essere stato presentato al Festival di Toronto, all’American Film Market, al Festival di Berlino e a Cannes “Ozzy” è stato acquistato dalla quasi totalità dei paesi del mondo. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 2 marzo distribuito da Eagle Pictures

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