giovedì 6 aprile 2017

Selene-Kate Beckinsale è tornata e combatte una guerra all'ultimo 'sangue' - ma stanca - in "Underworld: Blood Wars" di Anna Foerster

Arrivata ormai alla quinta puntata, la saga di cui è protagonista Kate Beckinsale - nei panni di Selene, spietata guerriera vampira -, si ripresenta cinque anni dopo in “Underworld: Blood Wars” di Anna Foerster, un po’ stanca e ripetitiva (spiegone generico all’inizio per chi non conosce storia e personaggi), tutta azione ed effetti speciali digitali non sempre in funzione della vicenda. Infatti, è ancora suggestiva soltanto la resa visiva e i protagonisti che ormai si concedono parti più o meno importanti in blockbuster e
film di genere. E se Milla Jovovich ha chiuso con “Resident Evil: Final Chapter”, crediamo anche la Beckinsale abbia concluso con questo quinto episodio della saga fanta-horror, dato che, nonostante il finale aperto, potrebbe segnare il passaggio alla più volte annunciata serie tivù. E speriamo di rivedere entrambe le attrici in opere in cui esprimere le loro doti di attrici, più che di stuntwomen. Infatti, la prima la rivedremo in “Future World” di James Franco e Bruce Thierry Cheung e la seconda in “The Only Living Boy in New York” di Marc Webb.
Sceneggiato da Cory Goodman, autore del soggetto con Kyle Ward, “Underworld: Blood Wars”, come da titolo, racconta l’eterna guerra tra mutanti, stavolta da combattere fino in fondo, appunto. Braccata da una parte dal clan dei Lycan guidati dal carismatico Marius (Tobias Menzies), e dall'altra dalla stirpe dei vampiri che l'ha tradita, Selene (Beckinsale) può contare solo sull’appoggio di due alleati: David (Theo James) e suo padre Thomas (Charles Dance).
Marius intanto riesce a convincere l'esercito di Lycan che lo ascolta assetata, che la chiave per porre fine al millenario conflitto contro i vampiri, è il sangue di Eve, la figlia di Selene, metà lycan, metà vampira, in grado di conferire a chiunque ne beva anche solo una goccia un potere sufficiente a sconfiggere i nemici una volta per sempre. E, nello scoppiettante scontro finale per proteggere se stessa e la figlia, Selene sarà costretta a compiere l’estremo sacrificio.
Certo, lo spettacolo non manca e non è noioso (forse un po’ confuso) e sempre più fantasy, aggiornato e corretto secondo le nuove mode serial, anche nell’ambientazione cupa (comunque, era sempre stata ‘notturna’) e artificiosa tipica delle saghe televisive contemporanee, in primis “Il trono di spade” con cui condivide alcuni degli attori principali. Non a caso la regista, al suo debutto cinematografico, proviene dal piccolo schermo.
Nel cast, tra old e new entries, James Faulkner (Cassius), Lara Pulver (Semira), Peter Andersson (Vidar), Clementine Nicholson (Lena), Bradley James (Varga), Daisy Head (Alesia) e Oliver Stark (Gregor). La fotografia è firmata da Karl Walter Lindenlaub e le musiche da Michael Wandmacher. José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 6 aprile distribuito da Warner Bros. Pictures Italia

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