giovedì 11 maggio 2017

Una gustosa commedia al femminile su una donna che si risveglia con un 'sesso maschile': "Qualcosa di troppo" di e con Audrey Dana

Arriva ancora una piacevole commedia comico-brillante francese sceneggiata (con Maud Ameline e Murielle Magellan), diretta e interpretata da Audrey Dana: “Qualcosa di troppo” (Si J’etais un homme) che, nonostante il tema, evita la volgarità (anche nei dialoghi) in cui cadono spesso quelli che affrontano il tema di un
uomo nei panni di una donna e viceversa. Forse, quello che ci era riuscito meglio era stato Blake Edwards con “Nei panni di una bionda”, ma come da titolo si trattava di un maschio ritrovatosi nel corpo di una femmina. Non per caso la regista dichiara ama il suo “Hollywood Party” e le commedie dei fratelli Farrelli. Inoltre, l’inimitabile attrice Dana non cade mai nella macchietta né nelle volgarità del caso, come
purtroppo accade anche da noi, e non c’è bisogno di ricordare quale film. La sua Jeanne – sempre nel suo corpo ma ritrovatasi quasi per incanto con un membro maschile – è piuttosto sconvolta, sorpresa, e dopo i primi momenti di panico e ‘terrore’, capisce che è la nostra società ad essere divisa tra pregiudizio e ipocrisia, e pretende una netta divisione fra generi.
Da poco divorziata, lontana dai suoi due figli una settimana su due, Jeanne non vuole più sapere degli uomini. Ma un bel mattino, la sua vita prende una svolta totalmente inaspettata: a prima vista non sembra essere cambiata per niente… tranne un piccolo dettaglio: si ritrova con gli attributi di un uomo. Questo ‘particolare’ ingombrante, ovviamente, scatena una serie di equivoci e delle situazioni a dir poco buffe ed
equivoci. La donna si ritrova da una parte a ridere con la sua migliore amica Marcelle (la bravissima Alice Belaidi), dall’altra a discutere in preda al panico col suo stupefatto ginecologo, il dottor Pace (il grande caratterista Christian Clavier, già “Asterix”, accanto a Depardieu, e poi padre in “Non sposate le mie figlie” e “Tutti pazzi in casa mia”). Tentando con ogni mezzo di superare questa situazione a dir poco singolare, Jeanne instaura – quasi sena volerlo – un rapporto con il collega Merlin (Eric Elmosnino) ma… “Come tante altre donne – dichiara l’autrice -, mi sono spesso chiesta come sarebbe immedesimarsi in un
uomo. Ritengo che tutti abbiamo dentro di noi una parte dell’altro ‘sesso’, e che molti dei comportamenti sessuali siano tipici dell’uno o dell’altro genere, ma non lo trovo giusto. Quale modo migliore per abbattere questi comportamenti se non quello di unire nella stessa persona il genere maschile e quello femminile? Ci sono alcuni uomini che sono più femminili di me, e delle donne che sono più virili di tanti uomini. E in tutta onestà, a volte ho l’impressione di essere un uomo che vive il suo sogno più folle: quello di essere una donna!”
E stavolta Audrey Dana, ha fatto centro con questa sua nuova e scatenata commedia, proprio dopo la delusione di “11 donne a Parigi”, dove – tra tante colleghe famose e non - il suo personaggio era davvero il più riuscito. Qui invece, non solo è assecondata dagli attori giusti, ma con le colleghe sceneggiatrici Ameline e Magellan ha fatto dei dialoghi azzeccati e verosimili, ricchi di battute e di gag. Completano il cast Antoine Gouy (Anton), Joséphine Drai (Joe), Victoire Brunelle-Rémy (Lou) ed Eric Da Costa. Le musiche sono di Emmanuel D’Orlando e Thibaut Barbillon. José de Arcangelo (3 ½ stelle) Nelle sale italiane dall’11 maggio distribuito da Adler Entertainment

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