giovedì 3 agosto 2017

E' Arrivata "Annabelle 2" uno spin-off sequel di un horror 'classico' che coinvolge e sconvolge

Finalmente arriva nelle sale italiane – portando qualche brivido – nella settimana più calda il sequel-prequel dello spin-off di “The Conjuring - L’Evocazione”, ovvero “ Annabelle 2” (Annabelle: Creation) - sempre sceneggiato da Gary Dauberman, ma diretto da David F. Sandberg, il regista rivelazione di “Lights Out - Terrore nel buio” -, che riprende il tema della bambola posseduta, avendo come riferimento i classici del
genere horror. Infatti, il film offre resa formale impeccabile, suspense in crescendo, qualche brivido e poche sorprese, ma buone. Costrette a lasciare il loro istituto, rimasto distrutto dopo una catastrofe, un innocente – ma non troppo - gruppetto di orfanelle, accompagnato da sorella Charlotte (Stephanie Sigman, già Bond girl), viene accolto nella grande casa coloniale di un fabbricante di bambole e sua moglie, Samuel ed Esther Mullins (gli australiani, ormai radicati a Hollywood, Anthony LaPaglia e Miranda Otto).
Contente di trovarsi in un enorme ‘castello da favola’, le ragazzine si precipitano al piano di sopra a esplorare le nuove camere, arredate con tocco romantico ed elegante, occupata da lettini allineati in ferro battuto, o a castello, e tanti giocattoli possibilmente da non toccare. Mentre continua a curiosare in giro, una di loro, la zoppa Janice, si imbatte in un’invitante porta chiusa a chiave, che il padrone di casa si raccomanda di non varcare mai.
Però accadono sempre più strani episodi durante la notte, e misteriose circostanze che rimandano alla tragica morte della figlia dei padroni di casa (ne siamo testimoni nel prologo). Il suono di un grammofono - che ripete una vecchia celeberrima canzone – amata dalla bambina scomparsa, altri rumori inquietanti provengono dalla stanza proibita, e una forza oscura e maligna inizia ad aggirarsi nella dimora in cerca di anime e prendendo di mira le bambine…
Il tutto ambientato nella campagna americana anni Cinquanta (ottima ambientazione degli scenografi Jennifer Spence e Lisa Son, Art Director Jason Garner; costumi di Leah Butler), per un racconto – forse un po’ lungo – che non eccede però con gli effetti speciali digitali, ma lascia intuire più che mostrare (appunto come i classici di una volta) allo spettatore, tanto che la presenza demoniaca si manifesta solo in flash. I rimandi vanno dai classici anni ’30-’60 all’immancabile “L’esorcista” di William Friedkin, dato che si tratta pur sempre di ‘possessione diabolica’.
Ovviamente la pellicola è prodotta dal fortunato James Wan, già responsabile dei film precedenti. Forse chi ama lo splatter o il reality-horror di ultima generazione, rimarrà deluso, anche se le scene più raccapriccianti sono concentrate nel finale, e non abbandonate la poltrona fino alla fine dei titoli di coda perché c’è sempre un epilogo in pillole che preannuncia un sequel. O no? Anzi è già in produzione un altro spin-off “The Nun”.
Le ragazzine protagoniste: Lulu Wilson (Linda), direttamente da “Ouija - L’origine del male”; Talitha Bateman (Janice), Philippa Coulthard (Nancy), Tayler Buck, Grace Fulton e Samara Lee (Bee Mullins), mentre gli adulti in ruolo cameo sono Kerry O’Malley (Sharon Higgins), Brian Howe (Pete Higgins), Alice Vela-Bailey (demone di Mrs. Mullins), Joseph Bishara (demone in Annabelle), Mark Bramhall (padre Massey). La fotografia è firmata da Maxime Alexandre e il montaggio da Michael Aller. Le musiche sono dell’inglese Benjamin Wallfisch, nomination al Golden Globe per la colonna sonora de “Il diritto di contare”. José de Arcangelo (2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 3 agosto distribuito da Warner Bros. Italia

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