venerdì 8 giugno 2018

Arriva nelle sale italiane tre anni dopo il secondo lungometraggio di Thomas Lilti "Ippocrate" (2014)

In giusto equilibrio fra dramma e commedia arriva nei cinema italiani oltre tre anni dopo “Ippocrate” di Thomas Lilti (2014), medico nella realtà oltre che regista al suo secondo lungometraggio, uscito ora in Italia dopo il relativo successo del terzo film “Il medico di campagna” (2016). Il ventitreenne neolaureato Benjamin (la rivelazione Vincent Lacoste) è destinato a diventare un grande dottore ma la sua prima esperienza come
medico interno nel reparto ospedaliero di cui è primario suo padre, il professor Barois (il veterano Jacques Gamblin), si rivela ben presto più complicata del previsto. Infatti, le responsabilità sono tante, la presenza del padre non fa che peggiorare le cose e per di più il suo partner algerino Abdel (Reda Kateb, César al miglior attore non protagonista) sembra assillarlo (però pian piano diventeranno amici), ma dovrà affrontare un certo menefreghismo e soprattutto la mala sanità che impera nell’ospedale, e non solo in Francia.
Sceneggiato dallo stesso dottor Lilti con Baya Kasmi, Pierre Chosson, Kalladi Shérazade, Julien Lilti, “Ippocrate” mette in risalto con uno stile quasi documentaristico il quotidiano della vita ospedaliera, gli atteggiamenti e i rapporti tra colleghi e tra medico e paziente. Ne viene fuori un quadro credibile e coinvolgente – a tratti toccante - che ovviamente contiene degli episodi autobiografici vissuti dall’autore in gioventù. Un romanzo di formazione in ospedale tra dubbi ed errori, paure e responsabilità, giochi di potere e impunità, interessi e umanità.
Nel cast anche Marianne Denicourt (Denormandy), Félix Moati (Stéphane), Carole Franck (Myriam), Philippe Rebbot (Guy), Julie Brochen (signora Lemoine), Thierry Levaret (Lemoine detto Tsunami, il paziente), Jeanne Cellard (signora Richard). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 7 giugno 2018 distribuito da Movies Inspired

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