lunedì 3 settembre 2018

Presentato al Festival Internazionale del Film di Torino, "Sequence Break" è un fantahorror solo suggestivo, tra eros e tecnologia

Scritto e diretto da Graham Skipper “Sequence Break” è un thriller horror fantascientifico a basso costo che fonde eros e tecnologia, psicologia e solitudine, in un surreale viaggio fra attrazione e repulsione, realtà virtuale e incubo, sentimenti e mutazione.
Il giovane e solitario, disoccupato (il suo rifugio-locale sta per chiudere i battenti) e appassionato di videogame vintage Oz (Chase Williamson, dal piccolo al grande schermo, da “The Guest” a “Fetish Factory”) s’imbatte quasi contemporaneamente nella ragazza che gli fa perdere la testa, Tess (Fabianne Therese, da “Un amore senza fine” ad “American Pets”) e in un misterioso e ipnotico arcade che potrebbe fargli perdere non solo la vita…
Presentato al Torino Film Festival 2017 e mai uscito in sala ma direttamente in dvd e streaming, “Sequence Break” è un fantahorror suggestivo che però trascina, forse, un po’ troppo una buona idea di partenza anche se non assolutamente originale e, nonostante la durata di 80’, non mantiene il ritmo giusto dall’inizio alla fine. Infatti, i riferimenti sono ambiziosi e vanno da Cronenberg a Lynch, dal giapponese “Tetsuo” di Shinya Tsukamoto e persino al - anche se lontanamente -, disneyano “Tron”, originale e remake.
Nel cast Lyle Kanouse (Jerry, il proprietario del negozio), Audrey Wasilewski (Audrey, la barista) e John Dinan (l’uomo che irrompe inaspettatamente nel locale). Il protagonista Williamson lo vedremo ancora in film del genere: nell’horror “Artik” di Tom Botchii Skowronski e nel thriller “Greenlight” di Graham Denman, entrambi prodotti quest’anno. José de Arcangelo
(2 ¼ stelle su 5)

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