giovedì 18 aprile 2019

"La Llorona. La donna che piange" di Michael Chaves, un horror che non fa piangere di paura

“La Llorona. La donna che piange”, di Michael Chaves, si ispira ad una leggenda messicana che si è sparsa in altri paesi dell’America latina, soprattutto nel Centramerica. Una variazione del celeberrimo uomo nero nostrano, oppure dell’uomo del sacco, chiamato in causa in Argentina per spaventare i bambini disubbidienti.
Un’apparizione terrificante, intrappolata tra Paradiso e Inferno, quella di una donna segnata da un terribile destino (tradita e angosciata, presa da un raptus di rabbia e gelosia ha annegato i propri figli per poi gettarsi nello stesso fiume, disperata e piangente) che si è creata con le sue stesse mani. Il solo sentir menzionare il suo nome ha terrorizzato il mondo in cui è nata per generazioni.
Ora le sue lacrime sono eterne e letali, e coloro che sentono di notte il suo richiamo mortale sono condannati, in primis i bambini. ‘La Llorona’ si insinua nell’ombra e va a caccia di bimbi, nel disperato tentativo di sostituirli ai suoi. Ma il destino non può che essere letale. Infatti, con il passare dei secoli il suo desiderio è diventato sempre più vorace i suoi metodi sempre più terrificanti. La sua storia viene accennata nel prologo del film.
Nel 1973 a Los Angeles, ‘La Llorona’ si aggira nella notte alla ricerca di bambini. Un’assistente sociale (Linda Cardellini, vista recentemente in “Green Book” nel ruolo della moglie) non prende sul serio l’inquietante avvertimento di una madre sospettata di aver compiuto violenze sui figli, e presto sarà proprio lei, insieme ai suoi bambini, ad essere risucchiata in uno spaventoso regno soprannaturale.
L’unica speranza di sopravvivere all’ira mortale della ‘Llorona’ potrebbe essere un prete disilluso e la mistica che pratica per scacciare il male (sulla scia dell’Esorvista), dove la paura e la fede si incontrano. Attenzione al suo gemito agghiacciante… non si fermerà davanti a niente pur di attirarti nel buio. Perché non c’è pace per la sua angoscia, non c’è misericordia per la sua anima. E non si può sfuggire alla maledizione della ‘Llorona’.
“La llorona” il film di Chaves - già vincitore del Shriekfest’s Best Super Short Film nel 2016 per “The Maiden”, al suo esordio nella regia - però si rivela un discreto horror, convenzionale, che non offre molta suspense né brividi, nonostante la buona resa tecnica degli effetti speciali digitali. I patiti del genere, infatti, resteranno delusi. Questa leggenda messicana senza tempo, comunque, prende vita (dopo qualche ‘apparizione’ televisiva) nel film di New Line Cinema “La Llorona - Le lacrime del male”, prodotto da Emile Gladstone, Gary Dauberman (“IT” e la serie “Annabelle”, citata nella pellicola) e James Wan (l’universo di “The Conjuring”).
Nel cast Cardellini (“Bloodline” di Netflix, “Avengers: Age of Ultron”); Raymond Cruz (“Major Crimes” per la tv); Patricia Velasquez (“The L Word” per la tv, i film della serie “La Mummia”); e Marisol Ramirez (“NCIS: Los Angeles” in tivù); Sean Patrick Thomas (i film della serie “Barbershop”, “Halloween: Resurrection”), Jaynee-Lynne Kinchen (“Selfless”) e l’esordiente Roman Christou. Chaves dirige il film da una sceneggiatura di Mikki Daughtry & Tobias Iaconis. Nel team dietro le quinte, il direttore della fotografia Michael Burgess, la scenografa Melanie Jones, il montatore Peter Gvozdas e la costumista Megan Spatz. Le musiche sono di Joseph Bishara (le saghe “Annabelle” e “Conjuring”). New Line Cinema presenta An Atomic Monster/Emile Gladstone Production. José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 17 aprile 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia

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